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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: http://hdl.handle.net/10761/258

Data: 5-mag-2011
Autori: Marcuccio, Rosaria Chiara
Titolo: La geografia come natura, ragione e volontà. Dell' Hercole e Studio Geografico (1660) di Giovan Battista Nicolosi
Abstract: Intorno al XV-XVII secolo, la geografia inizio' a diventare una disciplina autonoma. Tale progresso derivo' principalmente dalla situazione politica del tempo, basata sull'espansionismo imperial-religioso e imperial-nazionale e, di conseguenza, su una visione universalistica dell'Europa. Si stava quindi formando una cultura fondata sul rapporto tra geografia, conoscenza e potere, che avrebbe poi portato alla nascita della geopolitica e dell'etnologia. In questo processo di nascita di una cultura geografica del potere, grandissima importanza ebbe la Roma pontificia con la sua ambizione di espansione mondiale, i cui programmi venivano formulati dalla Congregazione De Propaganda Fide e i cui esecutori erano i diversi ordini religiosi. Questa spinta espansionistica rivolta soprattutto verso il Nuovo Mondo, l'Asia e l'Africa, aveva bisogno di una produzione cartografica. Importanza grandissima, quindi, per lo sviluppo della geografia e della cartografia ebbero la ragion di chiesa, la ragion di mercato e la ragion di stato. A partire dal Cinquecento la Sicilia diede un grosso contributo alla storia della geografia. In questo periodo lo stretto legame tra natura, mito, storia e letteratura, la descrizione dell'isola come un triangolo geometrico, la rappresentazione del vulcano Etna come luogo di convergenza dei due elementi primari nella tradizione siciliana della natura e del mito, l'interesse per il paesaggio economico e demografico basato sulla divisione araba della Sicilia nella Val di Mazara, Val Demone e Val Di Noto, la descrizione di essa come luogo di comunicazione grazie alla sua posizione strategica, gettarono le basi per lo sviluppo della geografia e di una vasta produzione cartografica. La seconda meta' del Seicento fu caratterizzata dalla diminuzione, a causa della crisi della monarchia spagnola, della rappresentazione cartografica siciliana, ma fu proprio in questo periodo che inizi0' a pubblicare le sue opere uno dei maggiori geografi del Seicento: Giovan Battista Nicolosi, geografo siciliano e della Sicilia. Egli, nato nel 1610 a Paterno', grosso borgo situato alle pendici meridionali dell'Etna, dopo aver intrapreso gli studi seminarili a Catania si trasferi' definitivamente a Roma dove inizio' la sua carriera di geografo che gli diede tanti onori da parte dei potenti del tempo. Ad uno di essi, Giovan Battista Borghese, dedico' la sua opera maggiore: Dell' Hercole e Studio Geografico, scritta nel 1660 in due volumi in folio, la cui traduzione latina, Hercules Siculus, apparve nel 1670. Il primo volume e' diviso in tre parti: la prima parte tratta degli aspetti fisici della terra, la seconda della sua posizione rispetto all'universo, la terza delle divisioni politiche della terra. L'opera riporta notizie fino alle piu' recenti scoperte geografiche. Le fonti sono le opere di precedenti studiosi, le osservazioni dirette del Nicolosi derivanti dai suoi viaggi, le relazioni dei navigatori e degli esploratori. Sono presenti anche tante citazioni di eventi storici. Un cenno particolare e' rivolto all'isola di Sicilia, alla quale il Nicolosi si riferisce con maggiore sensibilita', dovuta alla nostalgia e al ricordo, che si nota dal frequente uso di iperboli che nascondono l'analisi scientifica, facendo apparire la Sicilia quasi un mitico regno di Saturno. Il secondo volume e'quasi interamente composto dalla cartografia disegnata dall'autore stesso e composta da ventidue tavole: le prime due raffigurano i planisferi del vecchio e del nuovo continente, le altre raffigurano l'Europa, l'Asia, l'Africa e le due Americhe. Insomma tale opera costitui' una sorta di summa geographica che influenzo' fortemente l'evoluzione del pensiero geografico in Italia.
Geography started to be considered an autonomous subject in the XV-XVI century about. Such progress was mainly due to the political situation of the time which was based on religious and national imperial expansionism and, consequently, on the global outlook of Europe. All this gave birth to a new culture which considered Geography, Knowledge and Power closely correlated and would later lead to the birth of Geopolitics and Aetnology. Papal Rome, with its ambition of world expansionism, greatly influenced such process of Power geographic culture as was clear in the programs formulated by the Congregation Propaganda Fideà ¢ and put into practice by the different religious orders. Such expansion thrust, mainly directed to the New World, Asia and Africa needed cartographic production and consequently, Church reason, Market reason and State Reason had an enormous importance for the development of Geography and Cartography. From the sixteenth century onwards Sicily gave a great contribution to the history of Geography. In that period there was a tight link between Nature, Myth, History and Literature. The island was represented as a geometric triangle, the volcano Aetna was the meeting point of Nature and Myth, that is the two primary elements of the Sicilian tradition; the interest in demographic and economic landscape was based on the Arabian time division of Sicily in Mazara Valley, Demone Valley and Noto Valley. Therefore the description of the island as a communication place, due to its strategic position, laid the foundations of the Geography development and a large cartographic production. The second half of the XVII century was characterized by the decrease of Sicilian Cartographic representation due to the crisis of the Spanish Monarchy, but it was just in such period that one of the greatest geographers of XVIII century, Giovan Battista Nicolosi, a Sicilian geographer of Sicily, started to publish his works. He was born in 1610 in Paterno', a big village on the southern slopes of Mount Aetna. After taking seminary studies in Catania he moved to Rome where he started his career as a geographer gained honour and great reputation with the powerful people of the time. Indeed, he dedicated his major work Dellà ¢ Hercole e Studio Geografico, to Giovan Battista Borghese, one of them. It was written in 1660, in two volumes in folio, and its latin translation Hercules Siculus appeared in 1670. The first volume is divided into three parts: the first part deals with the physical aspects of the earth, the second one with its position in the universe, the third one with its political divisions. The work collects news until the most recent geographical discoveries and its sources are represented by the works of previous scholars to which he added his own direct observations he had gathered in his travels and in seafarers and explorers reports. There are also lots of mentions to the historical events. A particular mention is given to the island of Sicily, to which Nicolosi refers with a very great sensibility, revealing a kind of nostalgic memory of his land as we can notice from the frequent use of hyperbole which hide the scientific analysis and make Sicily appear as the mythical reign of Saturn. The second volume is almost entirely made of maps drawn by the same author in twenty-two tables: the first two represent the planispheres of the old and new continent, the others represent Europe, Asia, Africa and the two Americas. In other words this work became a kind of à ¢ summa geographicaà ¢ which greatly influenced the evolution of geographical thought in Italy.
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