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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: http://hdl.handle.net/10761/147

Data: 3-mag-2011
Autori: Leonardi, Giuseppa
Titolo: L'apprendimento delle abilità posturali genera schemi di controllo specifici
Abstract: La stabilità della stazione eretta di un gruppo di ballerine professioniste è stata comparata con quella di un gruppo di soggetti sedentari per verificare l'influenza dell'apprendimento di posture complesse su altre forme di stazione eretta. Sono state considerante un set di 5 posture diverse: in due configurazioni i piedi erano paralleli e distanza intermalleolare di 10 e di 20 cm; in altre due i piedi erano leggermente extra ruotati con angolo di apertura di 20° e distanza intermalleolare di 15 cm e fortemente extra ruotati con angolo di apertura di 140° con i talloni accostati; nell'ultima configurazione i piedi erano allineati lungo il piano sagittale con tallone e punta accostati. Le varie posizioni presentavano diversi livelli d' instabilità ma solo le ultime due erano configurazioni poco comuni per il gruppo di sedentari mentre solo l'ultima era poco familiare per le ballerine. La stabilità posturale è stata valutata anche in condizioni dinamiche: i soggetti erano invitati ad eseguire l'elevazione laterale o la flessione in avanti di un arto rimanendo in equilibrio sull' arto controlaterale. La quantificazione della stabilità posturale veniva effettuata tramite una pedana dinamometrica determinando la posizione del Centro di Pressione (CoP). La ricostruzione della traiettoria del CoP permetteva la determinazione di parametri spaziali (area complessiva del CoP, lunghezza della sua traiettoria), parametri relativi alla variabilità temporale sull'asse antero-posteriore e medio laterale (Root Mean Square Distance e Approximate Entropy) e parametri riguardanti il contenuto in frequenze del segnale oscillatorio (Mean Power Frequency). La quantificazione della stabilità posturale, sia in condizioni statiche che dinamiche, ha evidenziato differenze significative tra il gruppo delle ballerine e quello dei soggetti di controllo solo nel caso in cui i piedi erano completamente extraruotati per la condizione statica e nel caso dell'elevazione dell'arto lateralmente per la condizione dinamica. Le ballerine, quindi, mostravano un miglioramento importante solo in quelle condizioni specificatamente associate alla pratica della danza classica mentre non sono state osservate differenze tra i due gruppi nel caso delle posture piu' comuni o della postura con i piedi allineati. I dati sperimentali riportati in questa tesi permettono di affermare che la pratica della danza classica permette l'apprendimento di posture strettamente specifiche agli esercizi praticati senza alcuna generalizzazione verso altre forme di stazione eretta.
InArea 05 - Scienze biologiche

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