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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: http://hdl.handle.net/10761/1585

Data: 14-mar-2014
Autori: Milazzo, Chiara
Titolo: Io il Belgio lo bacio due volte. Memorie di migratori emigrati (1946-1984).
Abstract: La ricerca indaga la storia delle comunità italiane emigrate in Belgio a seguito degli accordi bilaterali firmati dall Italia e Belgio nel 1946, accordi che prevedevano lo scambio di manodopera non qualificata per l estrazione mineraria con materie prime, in particolare carbone. Le comunità italiane emigrate hanno vissuto una prima fase d isolamento, complicata dal disinteresse della società belga che spesso sfociava in atteggiamenti razzisti. L isolamento nelle zone minerarie era voluto dalle società carbonifere, per non attirare l attenzione della società e dei sindacati sulle pessime condizioni di lavoro e di vita dei migranti. A partire dai primi anni cinquanta, il ricongiungimento familiare ha permesso alcuni miglioramenti nella vita dei migranti e ha stabilizzato il fenomeno migratorio. La catastrofe di Marcinelle, nel 1956, attira l attenzione pubblica sulla realtà mineraria. Sebbene le condizioni lavorative restino invariate, la catastrofe permette l inizio di un percorso di solidarietà e integrazione tra la società ospite e gli immigrati. La crisi del settore carbonifero causa rivolte sindacali e sposta buona parte dell emigrazione nei centri urbani, le miniere sono destinate a essere chiuse tra la fine degli anni settanta e gli anni ottanta. Gli italiani immigrati in Belgio hanno raggiunto l uguaglianza formale ma soffrono di alcuni gap causati dalle difficoltà sociali tipiche delle comunità migranti. La ricerca si occupa di individuare la differenza narrativa tra la storia dell evento e come questo sia stato percepito dalle comunità migranti, cercando di ricostruire le tappe del percorso migratorio, i momenti sui quali si è basata la costruzione di un identità collettiva e una memoria comune che hanno permesso ai migranti di percepirsi come un unico gruppo compatto. La ricerca è condotta con la metodologia della storia orale. In particolare sono stati intervistati circa quaranta emigrati, tra ex-minatori, figli, mogli ed emigrati di seconda generazione. Le interviste aperte hanno permesso di ricostruire le emozioni e i ricordi sia individuali che collettivi. Dalla ricerca si evince che esiste una differenza narrativa tra l evento e la sua percezione nella comunità, che origina delle discrasie temporali. Gli emigrati costruiscono una narrazione formale e collettiva della loro esperienza che vede come momenti salienti la catastrofe di Marcinelle, il conflitto generazionale e la vittoria ai mondiali del 1982.
InArea 14 - Scienze politiche e sociali

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