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Data: 5-mag-2011
Autori: Romano, Catia
Titolo: Nuovi orientamenti in tema di miopatie congenite
Abstract: Le Miopatie Congenite (MC) sono un ampio gruppo di malattie muscolari caratterizzate da ipotonia ed ipostenia generalizzata, ad esordio precoce solitamente entro i 6 mesi di vita, definite unicamente dalle anormalita' istologiche del tessuto muscolare evidenziabili esclusivamente alla biopsia muscolare. Tale gruppo veniva differenziato esclusivamente dall'esame morfologico bioptico, inizialmente includeva la miopatia nemalinica (MN), la miopatia central core (MCC), la miopatia multi-minicore (MMC) e la miopatia centronucleare (MCN). Clinicamente le MC sono caratterizzate da marcata ipotonia con il caratteristico aspetto tipico del floppy infant, ipostenia generalizzata, difficolta' di suzione, difficolta' respiratorie e dimorfismi facciali (palato ogivale e mandibola piccola) secondari alla debolezza muscolare. Il coinvolgimento cardiaco e' raro ed il cognitivo e' nella norma. In tutte le forme di MC e' presente in modo variabile un coinvolgimento dei muscoli respiratori, del distretto articolare e osseo (scoliosi). I livelli di CKemia sono normali o moderatamente aumentati mentre il quadro elettrofisiologico puo' essere normale o evidenziare un pattern di sofferenza miogena primitiva. Tali patologie presentano una enorme variabilita' clinica fenotipicamente caratterizzata da forme severe con rapida e progressiva evoluzione, forme meno gravi con esordio clinico durante i primi anni di vita (paucisintomatiche) diagnosticate solo in eta' piu' avanzata o addirittura senza sintomi e conseguentemente mai diagnosticate. Le nuove tecniche immunoistochimiche, l'avanzamento degli studi in microscopia elettronica e soprattutto la genetica molecolare ha permesso di ampliare il numero di forme di miopatia congenita includendo, la miopatia a disproporzione di fibre (CFTD), e altre forme piu' rare come la miopatia a corpi riducenti, miopatia con corpi ialini, miopatia sarcotubulare, con fibre trilaminari, miopatia X-linked, con eccesso di autofagia e la miopatia zebra body. La genetica molecolare ha evidenziato nuovi geni coinvolti nelle MC infatti mentre nel 1997 gli unici loci genici conosciuti, responsabili di alcune forme di MC, erano il recettore per la rianodina (RYR) nella miopatia centronucleare, l'alfa tropomiosina slow (TPM) nella miopatia nemalinica e la miotubularina (MT) per la miopatia miotubulare. Dalla fine del 2007 ad oggi sono stati identificati altri geni responsabili dei vari sottotipi di miopatia congenita come la nebulina (NEB) coinvolta nella MN. Lo scopo del nostro studio, effettuato in collaborazione con l'U.O.C di Malattie Neuromuscolari dell'Ospedale G. Gaslini di Genova, e' quello di tipizzare le differenti forme di MC, di descrivere il fenotipo clinico, analizzare il decorso clinico e di correlare il dato istopatologico a quello genetico. In collaborazione con il reparto di Malattie Neurodegenerative e Neuromuscolari dell'Istituto G. Gaslini di Genova abbiamo selezionato tredici pazienti affetti da Miopatia Congenita (MC), di cui tre afferiti presso il Laboratorio di Patologia Muscolare dell'Istituto Giannina Gaslini e dieci afferiti presso l'Ambulatorio di Malattie Neuromuscolari dell'U.O.C di Neuropsichiatria Infantile dell'Universita' di Catania e l' Ambulatorio di Neurologia Pediatrica dell'U.O.C di Pediatria dell'Ospedale Vittorio Emanuele di Catania. La diagnosi di ogni paziente e' stata ricavata da una revisione totale dei dati clinici e strumentali, e confermata dalla biopsia muscolare. Successivamente dopo aver posto diagnosi di Miopatia Congenita, ed in relazione al quadro istologico abbiamo eseguito gli esami genetici per i seguenti geni: ACTA1, gene della nebulina, gene per il recettore della rianodina (RYR), e gene della Troponina T, per evidenziare mutazioni a carico dei vari geni implicati nelle MC. Nel nostro studio abbiamo analizzato 13 pazienti, 6 femmine e 7 maschi con un'eta' diagnostica compresa tra i 2 e i 7 anni. La nostra casistica ci fa considerare le MC un gruppo ampio di patologie ad esordio prevalentemente entro il primo anno di vita in cui ad un stesso quadro bioptico si correlano alterazioni di piu' geni che determinano l'effetto istologico di danno all'interno della miofibrilla, che in atto rappresenta un dato di fondamentale importanza nella diagnostica delle MC. In conclusione dall'analisi clinico-istologica e genetico- molecolare dei casi studiati, si evince che il gruppo delle MC puo' anche subire uno shift di denominazione passando dal termine di miopatie congenite a quello di Sarcomeropatie. Tale termine ci appare piu' adeguato perche' indica che la alterazione determinante la patologia risiede all' interno dell'unita' funzionale del muscolo scheletrico. La difficolta' diagnostica risiede nell'estrema complessita' dei meccanismi che guidano la contrazione muscolare all'interno del sarcomero in cui vengono interessate proteine strutturali (actina, miosina, alfa e beta tropomiosina) o proteine di messaggio intracellulare di primaria importanza nella differenziazione dei mioblasti (miotubularina) o proteine che rilasciano il calcio dal reticolo sarcoplasmatico (ryanodina) e che funge da segnapassi della contrazione muscolare.
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