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http://hdl.handle.net/10761/3833
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Data: | 20-feb-2015 |
Autori: | D'Augusta, Anna |
Titolo: | Organizzazione di partito e postmodernità: la de-differenziazione come ipotesi di mutamento |
Abstract: | I profondi mutamenti subiti dalle organizzazioni tradizionali hanno costretto i partiti a ridefinire la configurazione delle loro strutture interne, sia territoriali sia funzionali. Dal punto di vista territoriale, si riscontra la tendenza ad alleggerire l articolazione dei subsistemi, attraverso la riduzione del numero di unità o la ricerca di formule più soft, come i centri di aggregazione tematica. Dal punto di vista funzionale (o settoriale), ciò ha comportato l esternalizzazione delle mansioni un tempo svolte all interno dei confini dell organizzazione partitica. Fra queste, l aggregazione degli interessi, la mobilitazione elettorale, la gestione della comunicazione politica, il policy making. La perdita di tali funzioni è avvenuta in concomitanza all indebolimento dei legami di appartenenza fra membership e partiti, ormai non più titolari del monopolio sulle attività di collegamento fra cittadini e istituzioni dello stato. La ridefinizione delle strutture risponde alla sovra-differenziazione e a fenomeni di ipertrofia burocratica compiutasi all interno dei partiti di massa, divenuti ingovernabili a causa di un eccessiva articolazione interna dell organizzazione che, negli anni, (hanno inquinato i meccanismi che garantivano ) compromesso la capacità di assumere decisioni in tempi ragionevoli (o di controllare le zone di incertezza). La ricerca di nuove soluzioni organizzative, flessibili e snodate, può farsi rientrare nel processo (pratica) di de-differenziazione tipico della società postmoderna, intesa come: 1) la ridefinizione dei rapporti fra i vari livelli gerarchici, sia in senso orizzontale che verticale, volta a smantellare il rigido sistema di divisione del lavoro che ha caratterizzato i partiti di integrazione di massa; 2) la tendenza a trasgredire i confini dell organizzazione attraverso la creazione di una fitta rete di scambi con l ambiente esterno. La ridefinizione delle strutture risponde alla sovra-differenziazione e a fenomeni di ipertrofia burocratica compiutasi all interno dei partiti di massa, divenuti ingovernabili a causa di un eccessiva articolazione interna dell organizzazione che, negli anni, (hanno inquinato i meccanismi che garantivano ) compromesso la capacità di assumere decisioni in tempi ragionevoli (o di controllare le zone di incertezza). La ricerca di nuove soluzioni organizzative, flessibili e snodate, può farsi rientrare nel processo (pratica) di de-differenziazione tipico della società postmoderna, intesa come: 1) la ridefinizione dei rapporti fra i vari livelli gerarchici, sia in senso orizzontale che verticale, volta a smantellare il rigido sistema di divisione del lavoro che ha caratterizzato i partiti di integrazione di massa; 2) la tendenza a trasgredire i confini dell organizzazione attraverso la creazione di una fitta rete di scambi con l ambiente esterno. |
In | Area 14 - Scienze politiche e sociali
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DGSNNA79A70A494Q-tesi.pdfA.pdf | L'ORGANIZZAZIONE DI PARTITO NELLA POSTMODERNITA': LA DE-DIFFERENZIAZIONE COME IPOTESI DI MUTAMENTO | 889,75 kB | Adobe PDF | Visualizza/apri
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